Quattro chiacchiere con due amici della Juve, due amici di Ju29ro.com,  due amici miei. Nicola De Bonis e Luigi Schiffo, entrambi appassionati  conduttori di importanti trasmissioni radiofoniche (una a Roma, l'altra a  Torino) nelle quali si parla di Juve.
"Stile Juventus", di Nicola De Bonis,  va in onda dal lunedì al venerdì, dalle 16,10 alle 17,30 su Nuova  Spazio Radio, ascoltabile in Fm sugli 88,100 a Roma e in streaming sul  web presso: http://www.elleradio.it
Oltre  mille puntate in sette anni di trasmissioni: l'unico quotidiano  radiofonico completamente juventino. Sarebbe troppo facile chiederti  cos'è cambiato in questi sette anni, Nicola: non te lo chiedo. Mi  piacerebbe invece sapere: come si fa, a Roma, a fare una trasmissione  interamente dedicata alla Juve, che sia così tanto seguita e che duri  così a lungo?
Nino, la realtà radiotelevisiva di Roma è  sicuramente unica nel suo genere. Ci sono tantissime radio e tv private  che trattano l'argomento calcio fin dagli anni '80, e devo dire che  l'interesse che suscitano è altissimo. Roma e Lazio vengono  vivisezionate ogni giorno da decine di trasmissioni che intrattengono  gli sportivi romani. In questa jungla mediatica, anche noi di fede  juventina siamo riusciti negli anni a ritagliarci il nostro spazio  grazie alla professionalità e allo stile, completamente diverso da altre  realtà. "Stile Juventus" tratta l'argomento calcio in maniera ludica e  costruttiva, senza mai alzare i toni. Questo credo sia il segreto della  longevità del nostro prodotto. 
A Roma sono molti sono i  giornalisti e gli opinionisti che, soprattutto da Calciopoli in poi, si  dedicano alla Juve: Venditti, Angelini, Zampini, Discreti, Piccolo, De  Bonis, solo per citare i più conosciuti. Come ti spieghi questo  fenomeno? 
Me lo spiego con la grande passione per la  Juventus che c'è qui a Roma. Il pioniere delle trasmissioni bianconere è  Marco Venditti, che a metà degli anni '90 creò "Signora Mia". Poi  nacque "Stile Juventus" che ormai da tanti anni tiene compagnia ai  tifosi quotidianamente. Massimo Zampini e Antonello Angelini sono stati a  Roma i portabandiera della vicenda Calciopoli, occupandosene mentre  tutti chinavano la testa e volevano cancellare la vicenda. Io dalla mia  postazione copro i colleghi che sono sul campo di battaglia...
Ho  avuto il piacere di essere ogni tanto tuo ospite e ti ascolto spesso,  chiaramente in streaming: so di essere in buona compagnia... come mai, a  tuo parere, sono così tanti i tifosi juventini non romani che seguono  in streaming la tua trasmissione?
Sì, devo dire che sono  tantissimi... Credo che la buona qualità del prodotto renda tutto più  semplice. Non ci sono segreti, ci sono lavoro, rispetto per gli  ascoltatori e passione.
Dopo gli anni difficili di Calciopoli, come vedi il futuro della Juve, in campo e fuori, dall'avvento di Andrea Agnelli in poi?
Credo  roseo, ma è ancora presto per esprimere un giudizio. La società non può  e non deve più sbagliare. La Juventus deve ritrovare le vittorie,  cercando di non buttare troppi quattrini e rispettando il bilancio. Non è  facile, in questo calcio degli sceicchi e dei petrolieri, ma l'ottima  qualità dei dirigenti può aiutare in questo. Ogni tanto, però, per  tornare davvero grandi bisogna fare una piccola follia...
So che con Luigi Schiffo vi conoscete bene da diversi anni: cosa vuoi dirgli o augurargli per il 2011?
A  Luigi va il mio più sincero augurio di un 2011 di pace e salute. E'  stato per tanti anni il braccio armato di "Stile Juventus" a Torino, la  stima e l'affetto sono intatti. Ciao Uomo!!!
"Sabato Sport", di Luigi Schiffo,  va in onda, ovviamente, ogni sabato, dalle 12,00 alle 13,00 su Radio  Veronica One, ascoltabile in Fm sui 93,600 a Torino e in streaming sul  web presso: http://www.radioveronica.it
Una  trasmissione dedicata per metà alla Juve e per metà alle altre squadre  piemontesi, in una radio storica e ascoltata in tutto il Piemonte.  Un'emittente con una spiccata vocazione verso la musica e  l'informazione, all'interno della quale sei riuscito ad inserire uno  spazio dedicato a Calciopoli, facendo ascoltare e commentare tutte le  più importanti intercettazioni emerse dalla primavera in poi. Luigi,  complimenti, ma... come ci sei riuscito?
E' una tappa di un  lungo percorso, iniziato sette anni fa, all'interno di Radio Veronica:  c'era una tradizione sportiva dell'emittente che era andata persa. Ho  fatto tutto il possibile per ricrearla, anno dopo anno, con spazi  qualificati dedicati allo sport piemontese e coinvolgendo colleghi e  amici della carta stampata e degli altri media, ma anche ripristinando  le dirette dallo stadio per le partite casalinghe di Juve e Toro (lo  sport è sempre stata la mia passione, anche giornalisticamente). Finita  la parentesi di “Che due palloni”, condotta da me e dallo speaker  Christian Panzanaro, con il coinvolgimento di opinionisti di primo  livello (come Gianni Balzarini per la Juve), ex giocatori, ex  allenatori, colleghi dei media torinesi, collegamenti in diretta con  vari eventi, interventi dei presidenti federali piemontesi, trasmissione  delle conferenze stampa, in un clima scanzonato e divertente... è nata  “Sabato Sport” nella fascia oraria attuale, con un formato che fino  all'anno scorso vedeva tre quarti dedicati al calcio (Juve e Toro) e un  quarto agli altri sport. Da questa stagione, abbiamo rimodellato il  programma inserendo il Novara e togliendo, a malincuore, gli altri  sport. Il discorso di Calciopoli è stato inserito in seguito alla marcia  dello scorso 29 maggio a Torino, grazie a cui ho visto che il tema  stava diventando una questione di popolo ed in occasione della quale ho  capito che si trattava di un problema di verità e giustizia non solo  sportive. Insomma, una delle tipiche grandi bugie italiane (i cosiddetti  “muri di gomma”), applicata questa volta al calcio. In questo senso  devo ringraziare Ju29ro, perché è stata l'unica fonte da cui è stato  possibile trarre argomenti incontrovertibili (le intercettazioni,  appunto) che mettessero in discussione il pensiero unico. 
Torino  è una città considerata da molti fredda e distaccata. A differenza di  quanto accade a Roma o a Milano, sono pochissimi i giornalisti e gli  opinionisti che si occupano di Juve, ancor meno quelli preparati su  Calciopoli. Come te lo spieghi: lo juventino di Torino è davvero così  indifferente, o c'è dell'altro? 
Non condivido l'idea che  Torino sia una città fredda e distaccata: non è caciarona e  chiacchierona, casomai, e non è abituata a discutere in piazza le  questioni. Ma è una città che ascolta e partecipa vivamente, se viene  coinvolta: pensiamo alle Olimpiadi del 2006! E credo che i tifosi  juventini dopo il 2006 siano diventati più attenti e partecipi a ciò che  avviene anche al di fuori dello stadio e della partita, perché hanno  vissuto sulla propria pelle quanto questo possa condizionare  pesantemente il resto. Il problema è che a Torino ci sono dei limiti  evidenti nei media, in particolare le tv, tutte locali, con un peso  specifico minore di quelle di Roma e Milano, e spesso colonizzate,  almeno nello sport, dalle emittenti lombarde. Radiofonicamente poi,  Torino, al contrario di Milano, Roma e Napoli, non ha un suo network  nazionale. E questo spiega perché a Torino ci siano pochi opinionisti di  rilievo: non mancherebbero, ma non hanno voce, in sostanza. Per quanto  riguarda Calciopoli, devo dire che tra radio locali (come Radio  Veronica) e "Tuttosport", da quando sono emerse le intercettazioni, lo  spazio c'è stato, ampio e con posizioni piuttosto nette. Mancano  all'appello "La Stampa" e le tv locali (peraltro, sono davvero poche  quelle con spazi propri: la maggior parte ripete le trasmissioni  milanesi). Bisognerebbe chiedere a loro quali elementi ritengono che  manchino all'appello per poter dare fiato alle trombe: gli argomenti  sembrano così chiari ed evidenti...
Da diversi mesi, ho  il piacere di essere tuo ospite fisso nella rubrica su Calciopoli e ho  la sensazione, anche dalle risposte sul web, che ci seguano in molti...  qual è il tuo riscontro (mail, telefonate, o altro) in proposito?
Lo  spazio dedicato a Calciopoli è stato concesso dall'emittente proprio  perché negli anni ci eravamo conquistati una certa credibilità  giornalistica. In più, la possibilità di far ascoltare le  intercettazioni è stata sicuramente importante, perché le telefonate  fanno audience, eccome... Insomma, il ragionamento che abbiamo fatto è  stato: “Se siamo l'unica radio di Torino, e tra le poche in Italia, a  trasmettere una cosa così importante per una grande parte di  appassionati di calcio della città e della regione, si può creare un  buon legame con gli ascoltatori bianconeri e non solo”. Ed è andata  proprio così. Da quando abbiamo aperto il “canale Calciopoli” ho notato  un aumento della partecipazione sui forum e via mail (a proposito: 
Dopo gli anni difficili di Calciopoli, come vedi il futuro della Juve, in campo e fuori, dall'avvento di Andrea Agnelli in poi?
In  linea con il suo passato (da cui, gli scudetti torneranno ad essere 29 a  tutti gli effetti): vincente. Di Andrea Agnelli apprezzo la linea  pragmatica e determinata, frutto di idee chiare e adatte ad una società  che vuole ottenere risultati senza disporre dei fantastiliardi milanesi.  Penso che anche lui sappia però che a questa squadra manca ancora  qualcosa. Del periodo 2006-2010 salvo solo lo stadio nuovo. 
So che con Nicola De Bonis vi conoscete bene da diversi anni: cosa vuoi dirgli o augurargli per il 2011?
Vai,  Nick, magari quest'anno dal villaggio dell'Asterix bianconero (per chi  legge, è naturalmente lui stesso, circondato dai “legionari” romani) si  potranno levare canti di gioia!
	      
