Perdonate se non darò troppa attenzione alla forma. Ok, la sconfitta  brucia e parlando a caldo si rischia di esagerare nei toni o di dire  cose che, a posteriori, non si vorrebbero dire.
Tuttavia le due considerazioni che vorrei fare vengono da molto lontano e non sono figlie uniche e dirette della prima sconfitta allo Juventus Stadium.
La prima considerazione è sul gioco.  Parlo personalmente: non mi piace il modulo, non lo condivido. Ha  portato frutti (in Italia), ma troppo spesso i risultati hanno  mascherato carenze evidenti, già addirittura percepibili nelle ultime  uscite dello scorso torneo. Il 3-5-2 è un modulo sparagnino,  difensivista, opportunista. E’ vero, è l’unico che consenta di collocare  Bonucci nel suo ruolo naturale e di fare di lui  una buona fonte di gioco, però tale schema penalizza la varietà dello  stesso, riducendo il tutto all’impostazione centrale, con il buon Bonnie  ad impostare, per poi ricorrere alle invenzioni di Pirlo o sperare  nella giocata di Vucinic. Stop, non ci sono altre varietà: latitano gli  inserimenti dei centrocampisti, non arrivano cross dalle fasce (che  dovremmo dominare) e, peraltro, non si hanno attaccanti adatti per  riceverli. Le punte, inoltre, si ritrovano sempre a ricevere palla spalle alla porta, costringendo la squadra in un imbuto. 
Ma  non è solo l’impostazione a soffrirne: se è pur vero che il parco  attaccanti, montenegrino a parte, è di mediocre livello, se è pur vero  che ci sono le fatiche della Champions (ricordiamoci però che l’Inter ha  giocato le nostre stesse partite europee, anzi con un preliminare in  più), non dobbiamo dimenticare di come l’anno scorso, con un modulo  differente, dominassimo il campo con possessi palla costantemente superiori al 60%. L’anno passato, con i Pepe, i Matri e i Giaccherini schiacciavamo gli  avversari, li costringevamo nella loro area e soffrivamo poco o nulla  dietro. Il problema era il gol, chiaro (vedi partite con Genoa,  Fiorentina in casa, lo stesso Milan in casa prima del fortunoso  vantaggio di Marchisio, ecc…), ma la partita era spesso in mano nostra.
Quest’anno  invece il possesso non è più una nostra prerogativa (in negativo contro  lo Shackhtar, un misero 52% con i dopolavoristi danesi), così come non  lo sono il pressing alto dei centrocampisti e il  recupero immediato del pallone. Da un centrocampo famelico e aggressivo  siamo passati a una linea mediana in costante affanno, larghissima e  poco compatta, con Marchisio e Vidal sottotono e un Pirlo troppo spesso  costretto a disperate rincorse di venti-trenta metri sull’avversario.
Inoltre, gli esterni che,  giova ricordarlo, sono un adattato (Asamoah), un inadeguato a certi  livelli (De Ceglie), un rientrante da infortunio (Isla) e un fuori ruolo  palese (Lichtsteiner), invece dis tare alti rinculano sempre in difesa  ogni volta che parte l’azione avversaria, creando ulteriori falle ad un  centrocampo già di per sé poco protetto.
Forse il 3-5-2 lo puoi fare  se ti chiami Napoli e se imposti il gioco su uno schema  catenaccio-contropiede (e hanno gli uomini per farlo), oppure se hai  esterni di valore assoluto (Dani Alves? Bale?), abili sia difensivamente  che nel supporto alla mediana. Probabilmente è giunto il momento di  meditare un ritorno alle origini e di rispolverare quel 4-3-3 che ci aveva reso protagonisti di una cavalcata irresistibile e aveva  stimolato paragoni barcelloniani. Tutti, infatti, ci chiediamo dove sia  finita la squadra cortissima dello scorso anno, dove sia finita l’intesa  Pepe-Lichtsteiner, dove siano finiti gli inserimenti dei  centrocampisti, il recupero palla immediato, il pressing alto e il  dominio del gioco.
La seconda considerazione è, ancora una volta e sempre, mediatica. Lo sappiamo, siamo noiosi. Ne  parliamo sempre e il sottoscritto in particolare. Ma, fuori dai denti,  quello dell'immagine che i media ci costruiscono addosso è un problema  che ci pare, senza mezzi termini, “enorme”.
Caro Andrea, mi rivolgo direttamente a te: siamo stufi, stanchi, esacerbati, annoiati, irritati. Ne abbiamo piene le scatole. 
Mi  rivolgo alla proprietà, anche: voi permettereste che davanti alla sede e  alle fabbriche Fiat ci fosse costantemente gente che vi urla “ladri!”,  che espone striscioni, che imbratta i muri con insulti, che getta  immondizia per terra? No, non sto scherzando. E’ esattamente quello che stanno facendo con la Juventus. Basta, basta, basta, basta, centomila volte basta!
Noi, nel nostro piccolo, le proposte le abbiamo fatte: 
- Canale tematico libero su doppia piattaforma (digitale terrestre + satellite)
- Accesso regolamentato dei giornalisti a Vinovo e allo Stadium
- Rilascio delle interviste a tv e giornali secondo un nostro codice interno
- Rispondere con querele alle accuse infamanti (ultimamente decisamente eccessive)
-  Far sentire il proprio peso nei media, almeno laddove dovrebbe essere  semplice farlo (Sky e Mediaset, visto il numero degli abbonati, La  Stampa e Gazzetta vista la partecipazione azionariale)
- Schierare  opinionisti preparati nei principali programmi televisivi e non lasciare  tutto al caso o alla presenza di sedicenti esponenti del tifo  bianconero (i nomi li conoscete).
Di più non sappiamo cosa fare.  Vorremmo solo un vostro cenno, una vostra risposta. Vorremmo capire se  l’argomento vi stuzzica, vi affascina, vi sta a cuore o se, invece,  volete continuare con il vostro totale snobismo al riguardo.
Non vi rendete conto che la vostra assenza ha creato un mostro? Non vi rendete conto che grazie al il vostro laissez-faire ognuno si sente in diritto di spalare fango sulla nostra squadra? Non  vi ha insegnato nulla Calciopoli? Fatevi un giro su Internet: quando si  parla di Juve si parla solo di arbitri. Leggetevi gli articoli dei  quotidiani o dei siti specialistici: anche quando si parla di tattica o  di giocatori, nei commenti ci sono sempre e solo arbitri. Non vi suona  qualcosa nella vostra testa?
Con la vostra assenza distruggete lentamente l’orgoglio di essere juventini, con la vostra assenza date ragione ai nostri detrattori, con la vostra assenza dimostrate di non tenere alla squadra, ai tifosi.
Le  avete lette le dichiarazioni di Moratti dopo la partita? Siete contenti  che possa così liberamente infangare la nostra storia (perché proprio  di quello ha parlato)? Avete ascoltato l’apertura del Tg2 di oggi ( “La Juve passa in vantaggio con un gol in netto fuorigioco, ma i tre gol dell’Inter spengono le polemiche”)? Nemmeno quando vincono riescono a fare a meno di buttarci letame addosso. E sapete perché? Perché siete assenti, assenti, maledettamente ASSENTI!!!
Ma  che vantaggio avete dal colloquiare con i giornalisti del Corriere  dello Sport che è da inizio stagione che ci tirano addosso? Gli stessi  che dopo Catania han parlato per una settimana e che oggi hanno aperto  con questa prima pagina: “Inter fantastica ma lo scempio resta”, “netto fuorigioco e Lichtsteiner meritava il rosso”  (ovviamente nessun riferimento alla prima inesistente ammonizione allo  svizzero, al rigore per l’Inter e a un secondo tempo arbitrato a senso  unico). 
Ma non siete stanchi? Non ne avete le scatole piene? Non vi siete accorti, passatemi il termine e concedetemi lo sfogo, che ci prendono per il culo (se parliamo siamo arroganti, se non parliamo danneggiamo i tifosi...)?  Non vi siete resi conto che tutto questo si riflette sul campo, sul  morale dei calciatori, sulla loro tranquillità, sul lavoro di tutti,  sull’onorabilità della nostra storia? Davvero non ve ne siete accorti?
Dite  che non dovete abbassarvi a certe polemiche? Che non dovete sporcare il  vostro pedigree a discettare di questo o quello? Bene, benissimo,  liberissimi di farlo, ma a una condizione: d’ora in avanti non menateci  il torrone con la storia della società all’avanguardia, degli asset,  degli investimenti, dei progetti a lungo termine, del patrimonio, della  storia, del JMuseum, della tradizione, dei piani industriali. 
Se non sapete nemmeno difendere il vostro prodotto, ma di che stiamo parlando?
twitter: @ecambiaghi
	      
